V&A

iWeek IV Edizione
NUCLEARE, SI PUO' FARE?

Milano, 5 ottobre 2023 | Agenzia ICE - Sala Pirelli, Corso Magenta 59
Roma, 11 ottobre 2023 | Banca Finnat - Palazzo Altieri, Piazza del Gesù 49

Sommario

La IV Edizione di iWeek si terrà a Milano il 5 ottobre e a Roma l’11 ottobre.
Due giornate in presenza in cui Aziende e Istituzioni si confronteranno sulla soluzione nucleare come contributo alla transizione energetica, anche in Italia, verso la “net neutrality”.
Verranno esaminati con esperti del settore gli aspetti recenti relativi alle tecnologie quali la fusione, la
riduzione delle dimensioni dei reattori, il ricorso ai nuovi combustibili e i processi di trattamento delle scorie nucleari. 

“NUCLEARE, SI PUO’ FARE?”

Evento di Milano, 5 ottobre 2023

UNO SGUARDO SU IV GENERAZIONE, TRASMUTAZIONE E GESTIONE DELLE SCORIE

IV generazione, Small Modular Reactors e gestione delle scorie come carburante sono tornati ad essere di attualità dopo un periodo di “inverno nucleare”.

In primo luogo, la IV generazione, sebbene sia ancora in fase di sviluppo, promette di costituire un’illimitata fonte di energia diminuendo drasticamente la produzione di scorie radioattive. In secondo luogo, la gestione delle scorie nucleari è un aspetto fondamentale per garantire la sicurezza e la protezione dell’ambiente. Vengono adottate diverse strategie, come l’immagazzinamento temporaneo, l’immagazzinamento geologico profondo e lo sviluppo di reattori avanzati per il loro utilizzo.

L’obiettivo è trovare soluzioni sostenibili e sicure per affrontare la questione delle scorie, garantendo una gestione responsabile dell’energia nucleare. Inoltre, la trasmutazione, attraverso l’uso di combustibile a base di torio, potrà non solo risolvere il problema delle scorie nucleari, ma aprire la via a un’era di illimitata energia, sicura, ecologicamente pulita, e virtualmente inesauribile.


LA RISPOSTA AL DILEMMA NIMBY (NOT IN MY BACK YARD)

Il dilemma NIMBY (Not In My Back Yard) rappresenta una sfida comune nella pianificazione e nell’implementazione di progetti complessi, tra cui quelli legati all’energia nucleare. Con questo termine, ci si riferisce alla resistenza delle Comunità locali nei confronti di infrastrutture o impianti, che percepiscono come un rischio per le aree e l’ambiente in cui vivono. La risposta a questo dilemma richiede un approccio olistico che combini la comunicazione efficace, il coinvolgimento della società civile e la trasparenza nella presa di decisioni.

È importante coinvolgere le Comunità locali fin dalle prime fasi di pianificazione e fornire informazioni chiare riguardo ai potenziali benefici e rischi associati a tali progetti. Inoltre, la promozione di un dialogo aperto e la considerazione di alternative e soluzioni tecniche avanzate possono contribuire a mitigare le preoccupazioni e a trovare un equilibrio tra le esigenze energetiche e la tutela dell’ambiente e dei cittadini.

 





LA FILIERA ITALIANA DELLA SICUREZZA E DEL DECOMMISSIONING

La filiera italiana della sicurezza e del decommissioning rappresenta un importante settore nell’ambito dell’energia del comparto nucleare. La sicurezza è una priorità assoluta in tutte le fasi del ciclo di vita di un impianto nucleare, dall’operatività alla disattivazione. L’Italia ha adottato rigorosi standard e protocolli per garantire la sicurezza nucleare e proteggere sia il personale, sia l’ambiente circostante.

Il decommissioning riguarda il processo di smantellamento degli impianti nucleari, una volta terminato il loro ciclo operativo. L’Italia sta affrontando con impegno e competenza il decommissioning delle sue centrali nucleari dismesse, seguendo le normative internazionali e garantendo una gestione sicura dei materiali radioattivi, nonché una corretta bonifica dei siti.

Grazie alla collaborazione tra Istituzioni, Aziende specializzate e Organizzazioni internazionali, l’Italia sta sviluppando una solida filiera nella sicurezza e nel decommissioning nucleare, contribuendo alla salvaguardia dell’ambiente e alla tutela della salute pubblica.


Evento di Roma, 11 ottobre 2023

LA GEOPOLITICA NUCLEARE E IL CAMBIO DEL PORTAFOGLIO ENERGETICO ITALIANO ED EUROPEO

Tracciando un bilancio sul nucleare francese ed europeo e in particolare sulla sostenibilità finanziaria delle centrali nucleari “classiche”, emergono alcuni punti nodali: il tema del prolungamento della vita utile dei vecchi impianti, i ritardi e gli extracosti del nucleare francese di terza generazione (Flamanville e Hinkley Point), la politica nucleare dei principali paesi europei post-Fukushima, la necessità (o no) di una fonte energetica di back up (nucleare o gas) per far fronte all’intermittenza delle rinnovabili. La Francia sta cercando di costruire una coalizione pro-nucleare all’interno dell’Unione Europea, nell’ambito delle discussioni sulla strategia energetica dell’UE. In Italia, invece, dopo il referendum del 1987, vi è oggi una apparente neutralità tecnologica nell’affrontare l’argomento a livello nazionale ed è giunto il momento di riaprire il dibattito.

La questione nucleare rimane un argomento di discussione, con alcune voci che sottolineano la necessità di considerare il nucleare come una possibile opzione per la sicurezza energetica e la riduzione delle emissioni. La geopolitica nucleare e il cambio del portafoglio energetico sono aspetti interconnessi che richiedono valutazioni attente e una visione equilibrata per garantire una transizione energetica sostenibile e coerente con gli obiettivi di sicurezza, ambiente ed economia.



DAGLI SMALL MODULAR REACTORS (SMR) AI MICRO MODULAR REACTORS (MMR)

Gli Small Modular Reactors (SMR) e i Micro Modular Reactors (MMR) rappresentano una prospettiva innovativa nell’ambito dell’energia nucleare. Queste tecnologie si distinguono dai reattori nucleari tradizionali per le loro dimensioni ridotte e la modularità, offrendo diversi potenziali vantaggi. Sono progettati per essere più compatti e flessibili rispetto ai grandi reattori, consentendo una maggiore versatilità nell’installazione e nell’integrazione con le reti elettriche esistenti.

Le loro dimensioni notevolmente ridotte ne semplificano anche la costruzione e riducono i costi di capitale, aprendo la possibilità di implementare impianti nucleari in luoghi con spazio limitato. Inoltre, gli SMR possono offrire una maggiore sicurezza grazie a progettazioni avanzate e tecnologie innovative, come sistemi di raffreddamento passivo e reattori a combustibile intrinsecamente sicuri. Questi aspetti favoriscono la riduzione dei rischi di incidenti nucleari e la facilità di gestione degli impianti. Tuttavia, l’adozione degli SMR e MMR solleva anche questioni importanti da considerare, come la gestione delle scorie radioattive, la sicurezza delle installazioni e la proliferazione nucleare. È necessario prevedere un adeguato quadro normativo e regolamentare per garantire la sicurezza e la responsabilità nell’utilizzo di queste tecnologie.








SVOLTA NUCLEARE E SOSTENIBILITA' FINANZIARIA

L’adozione dell’energia nucleare come parte del mix energetico di un paese comporta investimenti significativi nella costruzione di impianti nucleari e nella gestione delle scorie radioattive. La sostenibilità finanziaria riguarda la capacità di mantenere tali costi nel lungo periodo, senza compromettere la stabilità economica e il benessere sociale. Risulta fondamentale considerare i costi di costruzione, i costi operativi, tra cui l’approvvigionamento di combustibile, la gestione delle scorie e la sicurezza degli impianti.

Altro aspetto cruciale per la sostenibilità finanziaria è la pianificazione e la gestione dei fondi destinati al decommissioning delle centrali nucleari dismesse. Infine, è importante valutare attentamente i rischi finanziari associati alla svolta nucleare, implementando politiche di gestione dei costi e dei finanziamenti efficaci. L’innovazione tecnologica e l’efficienza operativa possono anch’esse ridurre i costi e migliorare la competitività dell’energia nucleare rispetto ad altre fonti energetiche. L’obiettivo è garantire che l’energia nucleare contribuisca a un futuro energetico sostenibile senza compromettere la stabilità finanziaria e il benessere sociale.

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